L’arte del lamentarsi: perché alcuni lo fanno più di altri?

lamentarsi

Tutti gli organismi viventi, di fronte agli stimoli ambientali, si adattano o muoiono: gli unici che contemplano una terza possibilità, quella di autocommiserarsi, sono gli essere umani (P. Trabucchi, 2019).

Se ci pensi, di fronte ai problemi non hai moltissime soluzioni: o li affronti o li lasci esattamente lì dove sono. Se scegli questa seconda opzione sai anche che il fardello continuerà a seguirti, diventando via via sempre più grande e occuperà un certo spazio nella tua mente. Lamentarsi ogni tanto può essere anche sano, non ci dobbiamo per forza far andare bene tutto ciò che ci accade, ma l’arte del lamento deve avere vita breve.

Ci sono persone che passano mesi, anni a lamentarsi sempre della stessa cosa.

“Il mio lavoro non mi piace”

“Non sto più bene con mio marito/moglie”

“Sono stanca di dover litigare coi miei vicini, sto male in questo paese”

Mentre leggete queste frasi vi viene in mente una soluzione, vero? La soluzione in sé è semplice, a volte scontata. Ad esempio, se tuo marito ti ha tradito e dopo vari tentativi, anche con l’aiuto di un terapeuta, ti rendi conto di non riuscire a perdonarlo, la soluzione è interrompere la relazione. Ma a questo punto la persona dice “Non è così semplice! Non posso lasciarlo dopo tanto tempo!” ed ecco che si instaura un conflitto interiore tra la soluzione che potrebbe risolvere il tormento emotivo (non posso più vivere con lui) e la sua realizzazione.

Ciò che le persone cercano è il coraggio

Molto spesso una persona si rivolge al terapeuta perché si trova in questa fase di stallo. Si rivolge a lui/lei con la speranza che il professionista lo aiuti a trovare una terza o quarta soluzione. Ma dalla mia esperienza posso dire che quella soluzione definitiva in realtà la persona l’ha già presa dentro sé stessa ancor prima di rivolgersi a me.

Ciò che implicitamente chiede è di aiutarla ad avere il coraggio di realizzarla.

Perché cambiare spaventa sempre. Cambiare casa, cambiare lavoro, cambiare partner. La paura è insita in ogni cambiamento ma non ci sono altre vie se non affrontarla. Ciò che puoi richiedere alle persone che ti sono vicine o ad uno psicologo è un supporto caldo mentre metti in atto con coraggio la soluzione che è buona per te.

E chi si lamenta per anni?

Vi è un fetta di persone che di fronte a problemi personali o lavorativi si lamenta a destra e a manca per molto tempo, senza prendere in mano davvero la propria vita e giungere ad una soluzione.

Sono persone che si passivizzano, preferiscono non assumersi la responsabilità del proprio cambiamento per varie paure: paura di sbagliare, di essere giudicati, di non essere felici, di fallire ecc.

È perfettamente comprensibile avere queste paure, tuttavia, se ti rendi conto di aver passato mesi a lamentarti chiediti:

Cosa sto raggiungendo? Qual è la soluzione che sto trovando autocommiserandomi? Davvero io non ho alcun potere decisionale? Non posso davvero farci nulla?

Ne dubito.

Non meno importante l’impatto che il lamento costante ha sugli altri. Alla lunga rischi davvero che i tuoi interlocutori, dopo molto tempo che ascoltano gli stessi contenuti, si sentano frustrati e possano non trovare piacevole la tua compagnia.

La soluzione non è sempre così semplice

Questa frase è vera, spesso la soluzione non è a portata di mano e di immediata realizzazione. Tuttavia qual è l’alternativa? Quello che puoi fare a partire da oggi è pianificare degli obiettivi che man mano ti possano portare alla soluzione da te desiderata.

Se vuoi andare via da dove abiti inizia ad informarti su altre forme di abitazione e su come eventualmente realizzarlo economicamente; se al lavoro non ti senti bene da molto tempo o ne parli col tuo responsabile per cercare assieme una soluzione oppure inizia a inviare curriculum ad altre aziende.

L’importate è interrompere il ciclo vizioso del lamento e iniziare a pianificare il tuo nuovo cambiamento.

Letture consigliate

Come sempre ti propongo delle letture abbinate al tema dell'articolo:

- Puoi trovare un articolo interessante di Pietro Trabucchi dal titolo "I sottili vantaggi di piangersi addosso" sul numero di marzo-aprile 2019 della rivista Psicologia Contemporanea

- Inoltre ti consiglio la lettura del libro "Vietato lamentarsi. Agisci per cambiare in meglio la tua vita e quella degli altri" di Salvo Noè (lo puoi trovare cliccando sul titolo o qui a fianco sull'immagine).

Se ti senti bloccato e desideri un aiuto contattami per un colloquio

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