Le persone che soffrono di attacchi d’ansia si ritrovano spesso a pensare o dire frasi del tipo
“mi sembra di impazzire, più cerco di dirmi di stare calma più mi sento nervosa”
“non capisco davvero da dove derivi, non ha senso sentirmi ansioso/a per questo eppure non riesco a gestirla”
“vorrei solo essere più serena e tranquilla senza sentirmi così agitata”
“a volte prendo qualche farmaco per calmarmi ma a distanza di qualche giorno ricomincio a sentirmi ansiosa, niente sembra funzionare”
Lo stato d’ansia può divenire davvero una condizione difficile da gestire per la persona, soprattutto quando assume la forma dell’Attacco di panico. Alcune persone provano ansia per molte ore nell’arco della giornata, altre invece la percepiscono solo in particolari situazioni (volare in aereo, conoscere persone nuove, andare dal medico ecc.) altre ancora faticano a trovare un collegamento con la situazione poiché hanno l’impressione che l’ansia arrivi improvvisamente.
La prima cosa da sottolineare è che l’ansia non è una vera emozione bensì uno stato di attivazione fisica (vissuta cioè a livello corporeo) di intenso disagio associato al bisogno di scappare o comunque evitare una data situazione/persona/emozione/ricordo.
Cosa accade?
L’ansia si manifesta come campanello d’allarme per avvisare la persona che sta per affrontare qualcosa che potrebbe percepire come pericoloso per qualche ragione ed evitare quindi di affrontarlo. Le ragioni possono essere le più diverse e sono connesse alla storia e all’esperienza di ogni singola persona.
Cosa fare per poterla gestire?
Essendo una sensazione talvolta davvero intensa e spiacevole le persone che ne soffrono non desiderano altro che possa sparire da sé e capita sovente che in terapia chiedano “una tecnica, un metodo per non avere più l’ansia”. La cosa importante per chi soffre di ansia e attacchi di panico è comprendere prima di tutto quali sono le ragioni per cui ad un certo punto della vita la persona inizia a provare questa sensazione, in modo da poterla affrontare ed elaborare. Una volta che si è compreso il significato dell’ansia sarà possibile osservarla da un nuovo punto di vista e gestirla in modo diverso.
La comprensione di sé diviene perciò la chiave per affrontare questo spettro.
Si, ma quanto tempo ci vuole?
Questa è una domanda che spesso viene fatta ai primi colloqui e la risposta è dipende. Quando si ha a che fare con aspetti psicologici le variabili che intervengono sono molte. Solitamente l’approccio Analitico Transazionale, utilizzando il metodo contrattuale (lavorando cioè con degli obiettivi specifici), non è un trattamento a lungo termine come quello psicoanalitico, fondato su principi ugualmente validi ma diversi. Va comunque sottolineato che le tempistiche possono essere valutate solamente conoscendo la singola persona, la sua storia e il funzionamento della sua personalità.
La cosa importante da comprendere è che in ogni caso l’ansia può essere gestita, e per quanto intensa e forte la sentiate, è sempre una parte di voi che è bene conoscere, comprendere e poi lasciar andare. Ciò non è sicuramente facile ma può essere agevolato e sostenuto all’interno di un percorso psicologico in cui sentirsi accettati e non giudicati. Questo è ciò che personalmente ritengo importante nel mio lavoro: sostenere la persona verso il suo cambiamento in un clima di accettazione, calore e sincera fiducia nelle sue potenzialità.
NOVITA’ maggio 2018
Se desideri iniziare ad affrontare l’ansia ti consiglio di partecipare al workshop dal titolo “3 tecniche per affrontare l’ansia” che si terrà a Codroipo presso Il Centro lunedì 28 maggio 2018. Può esserti utile anche se non sei tu la persona direttamente interessata ma vivi con una persona a che soffre di ansia.
Per info e dettagli clicca sul link del titolo.
A cura della dott.ssa Eleonora Rinaldi