LE DIFFICOLTA’ IN ADOLESCENZA: perché è importante intervenire

“Ieri era ancora un bravissimo bambino educato, e oggi è un adolescente lunatico che spesso cerca lo scontro con me”.

Questa è una tipica frase o pensiero che spesso i genitori si dicono nel momento in cui si rendono conto che il loro figlio o la loro figlia non sono più dei bambini, ma oramai sono diventati grandi, sono diventati adolescenti!

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Raramente questo passaggio all’età adulta (dagli 11 ai 20 anni circa) avviene in modo lineare, senza intoppi, senza difficoltà, senza alcuno scontro con i genitori o con le figure adulte di riferimento. Se l’adolescente è fin troppo accondiscendente, bravo e adattato, beh, abbiamo un campanello d’allarme che ci dice che qualcosa lo sta preoccupando. È infatti fondamentale che il/la ragazzo/a mettano ad un certo punto in discussione le regole e il modo di pensare dei grandi, perché è importante in questa fase che sviluppi una sua personale visione del mondo. Ciò non significa mancare di rispetto ai genitori ma solamente mettere in dubbio il fatto che loro posseggano la Verità assoluta.

cervelloIn questo articolo voglio parlare di cosa accade a livello cerebrale ed emotivo all’adolescente e cosa questo può comportare. Da tempo sappiamo che nel passaggio dall’infanzia all’età adulta il cervello va incontro a profonde ristrutturazioni: la corteccia cerebrale cresce dai 12 anni in poi,e il volume della sostanza grigia si riduce fino alla prima età adulta. In più, si verifica una calibrazione del cervello: il suo hardware subisce, per così dire, una potatura, mediante la quale i collegamenti inutili sono tagliati e quelli utili rinforzati.

Detto questo è chiaro come il cervello di un adolescente sia molto più sensibile e suscettibile agli stress e ai cambiamenti che avvengono dentro e fuori da sé. Alcuni esperti affermano che una malattia mentale su 2 esordisca a partire dai 14 anni, che diventeranno 3 su 4 prima dei 24 anni.

Perché accade questo?

Perché le fasi di ristrutturazione cerebrale rendono più vulnerabili i ragazzi ad anomalie nell’esperienza e nel comportamento. Non stupisce pertanto che i disagi psichici si manifestino nella pubertà. In particolare la corteccia frontale, che ha un ruolo nel controllo dei sentimenti e degli impulsi, è una “ritardataria”, attivandosi a pieno regime solo intorno ai 25 anni. È forse questa la ragione per cui è così difficile controllare le reazioni emotive nella pubertà.

Stroud e colleghi hanno inoltre riscontrato negli adolescenti un aumento della reazione allo stress rispetto ai bambini e questo li rende più vulnerabili.

Quali sono i disagi più frequentemente riscontrabili negli adolescenti oggi?

  • disturbi d’ansia, attacco di panico
  • depressione
  • abuso di alcoolalcool fumo
  • eccessiva aggressività verso cose o persone, fino a bullismo e vandalismo
  • difficoltà nelle relazioni tra pari perché ci si sente inferiori con seguente isolamento
  • dipendenza da internet e videogiochi
  • eccessivi atteggiamenti seducenti da parte delle ragazzine per farsi notare

Cosa fare quindi?

Il fatto che nel cervello di un adolescente avvengano tutti questi cambiamenti, (senza contare quelli ormonali!) non significa arrendersi e sentirsi impotenti. Il mio consiglio è quello di ascoltare i vostri figli e cercare di capire se in lui/lei stanno emergendo sensazioni pesanti di ansia, tristezza diffusa, bassa stima di sé, mancanza di fiducia in molte delle sue capacità ecc poiché intervenendo precocemente è possibile prevenire lo sviluppo di disagi psichici come disturbi d’ansia, depressione o disturbi di personalità. Rimandare non serve a molto perché sì, a volte ansia e tristezza sono solo fasi di passaggio, ma più spesso non lo sono ed è a quest’età che il ragazzo/a si forma la personalità che lo accompagnerà per tutta la vita.

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A chi rivolgersi?

Uno psicologo preparato in disagi adolescenziali può aiutarvi a capire cosa sta accadendo a vostro figlio e vi può affiancare in un lavoro di comprensione e sostegno in questa delicata fase. Attraverso anche un breve percorso di colloqui (10-15) sarà possibile aumentare nel ragazzo la sua autostima e la fiducia in sé. Percorsi analoghi possono essere fatti per difficoltà relazionali con i compagni, per ansia e gestione delle emozioni.

In riferimento all’ansia sociale vi inserisco il link ad un altro articolo “La Paura degli Altri”.

 

Per informazioni ulteriori e contatti scrivetemi pure:

dott.ssa Eleonora Rinaldi – psicologa

elerinaldi.psi@gmail.com

oppure su Facebook nella mia pagina personale www.facebook.com/eleonora.rinaldi.psi

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