I miti che circondano la maternità: sfatiamoli!

maternità

Molti sono i miti che circondano la maternità e in pochi parlano delle difficoltà che molte mamme devono affrontare. Gravidanza e maternità sono circondate da un’aura di estrema felicità e positività ma, essendo un’esperienza che rivoluziona la vita della coppia, porta con sé molte più emozioni di quante si pensi. Ed è bene poterle esprimere e non reprimere.

Vediamo insieme quali sono questi miti

Partiamo innanzitutto da uno dei più gettonati

Tutte le donne possiedono l’istinto materno e desiderano fin da bambine avere figli

Non tutte le donne sentono questo istinto e questo desiderio e questo non le rende meno donne. Un bambino deve essere figlio di un desiderio e non di un bisogno. Può capitare di sentire il bisogno di avere un figlio per far felici i nonni, il partner, per far tacere gli amici e i parenti che continuano a chiedere “e voi quando?”.

Un bambino va desiderato da entrambi i membri della coppia, anche se in modo diverso, ma il desiderio è importante che sia sentito da entrambi.

Essere madre è una gioia infinita.

Certo, la gioia di stringere la propria creatura tra le braccia è una delle emozioni più grandi e intense che si possa provare. Ma non c’è solo la gioia! Molte donne si sentono in colpa nel provare rabbia, frustrazione, tristezza, disperazione, ansia ecc. e non si permettono di parlarne perché si sentono delle cattive madri. È importante invece poter esprimere tutta la gamma di emozioni poiché, se soffocate, possono divenire fonte di ulteriore sofferenza o sfociare in disturbi dell’umore o d’ansia.

Se sono triste/frustrata significa che non mi importa del mio bambino

Come descritto nel punto precedente non è affatto così! In base alla situazione in cui si trova una donna (il compagno è presente? Ha una rete di supporto? Deve ritornare al lavoro presto?) può provare emozioni intense anche sul versante negativo proprio per il senso di solitudine, di incertezza o semplicemente di stress in cui si trova. Ciò non significa nel modo più assoluto che non le importi del suo bambino.

Un vecchio proverbio africano dice che per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. Oggi viene richiesto invece alle mamme di farcela da sole e magari di occuparsi della casa e di ritornare al lavoro subito. Tutto ciò è ovviamente fonte di stress.

È importante quindi potersi creare una rete familiare o amicale che possa  essere di supporto alla mamma, soprattutto nei primi mesi di vita e, se questo è di difficile realizzazione, il mio consiglio è di trovare gruppi di mamme che stiano attraversando lo stesso periodo in modo da essere di supporto l’un l’altra.

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