Vorrei che il mio partner/parente andasse dallo psicologo: come fare?

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Accade molto spesso: vedo un problema in un figlio, un genitore, un partner e vorrei che andasse dallo psicologo. Che faccio? Chiamo io per lui/lei.

Perché è sconsigliato

Una delle regole fondamentali per poter accedere ad un percorso psicologico è che sia la persona stessa a prendere il contatto col professionista scelto, meglio ancora se mediante telefonata.

Come mai?

È importante per varie ragioni.

1. Esistono varie specializzazioni in psicologia e psicoterapia ed esistono anche varie figure relative alla salute psicologica.

Ogni professionista ha un suo background di formazione e lavora con certi tipi di problematiche o disturbi. Ad esempio: uno psicologo che ha deciso di specializzarsi sui disturbi dell’infanzia potrebbe non essere adatto a trattare una depressione in terza età o un problema di coppia. È importante quindi che la persona telefoni direttamente (o scriva) specificando in breve qual è il motivo della richiesta di colloquio. Sarà dunque lo psicologo stesso a decidere se accogliere la persona o inviarla ad un collega specializzato sul problema  riportato.

2. Una persona che sceglie di contattare lo psicologo ha già affrontato il primo grande passo: la motivazione al cambiamento.

Già, perché se hai mai passato questo momento saprai che lo scoglio più difficile è proprio prendere in mano il telefono e comporre quel numero per prendere l’appuntamento (di recente ho scritto un post su Facebook relativo proprio a questo passaggio).

Se sei tu a chiamare, ad esempio, per tuo marito può succedere che

-lui si arrabbi perché non è pronto o non sente ancora di avere un problema,

-percepisca che tu lo vuoi cambiare,

-vada dallo psicologo ma perda essenzialmente l’ora lamentandosi del fatto che non voleva essere li

- non si presenti facendo saltare l’ora di lavoro del professionista

-ecc.

Quando posso chiamare io per qualcun altro?

Questa regola può venire meno nel caso di genitori di figli minori (già a 18 anni può essere il ragazzo stesso a chiamare) o nel caso si chiami per conto di genitori in terza età di fronte a particolari esigenze. In altri casi è possibile contattare lo psicologo, spiegando il problema della persona e chiedendo informazioni ma non prendendo appuntamento per conto suo.

Se manca la motivazione iniziale al cambiamento sarà molto più difficile per il professionista poter agganciare la persona, e non è solo questione di “bravura”. Una persona che non è pronta ad assumersi la responsabilità di un cambiamento personale non sarà pronta nemmeno ad una psicoterapia.

Un suggerimento

Se desideri che la persona che ti sta accanto cambi, inizia da te, apporta tu qualche cambiamento nella tua vita anche in relazione alla persona.

Se, ad esempio, desideri che il tuo partner faccia più attività fisica, inizia tu a farlo e col tuo esempio forse potresti motivarlo! (Non è automatico ma l’esempio è un buon motore al cambiamento). A questo proposito ti invito a guardare il video del dott.Mazzucchelli che trovi qui sotto.

Inoltre, se vivi con una persona che desideri ardentemente che cambi per varie ragioni, anche legittime, contatta tu stesso uno psicologo per un colloquio affinchè aiuti te ad accettare la situazione oppure a scegliere quale strada sia migliore per te. Incaponirsi per anni affinché una persona cambi forse non è la soluzione migliore per te.

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