In psicologia si parte dal presupposto che “una coppia non vive in maniera separata dal suo contesto. Il contesto di solito più influente è quello della famiglia di origine”(Bowen).
Quando una nuova coppia si forma attraverso convivenza o matrimonio possono accadere tre cose:
-Uno o entrambi i partner si comportano in modo opposto alle famiglie di origine;
- Uno o entrambi i partner restano fusi con la famiglia di origine portando avanti regole in modo transgenerazionale;
- Uno o entrambi rompe i legami la propria famiglia.
In questo articolo ci concentreremo in particolare sulle dinamiche che portano ciascuno di noi a compiere determinate scelte affettive e lavorative. Queste scelte infatti sono spesso ripetizioni di messaggi e regole transgenerazionali.
Messaggi familiari
Quando in una famiglia nasce un bimbo nascono assieme a lui/lei nuovi ruoli, nuove dinamiche, nuovi scenari. A quel bambino vengono inviati messaggi genitoriali e familiari su come è bene essere e non essere, su ciò che si desidera dal suo futuro, su quali sono le aspettative nei suoi confronti. Anche se tutto ciò non avviene spesso in modo esplicito (con parole o frasi), nel complesso attraverso il modo di porsi dei genitori e dei familiari il messaggio al bambino arriva, forte e chiaro. Tali messaggi vengono chiamati anche “ingiunzioni” e “spinte”.
Facciamo degli esempi di messaggi
Alcuni messaggi potrebbero essere “Cresci in fretta perché faccio fatica a stare con te se sei troppo piccolo”, “Prenditi cura di me perché sono una mamma fragile”, “Non puoi arrabbiarti perché le bambine non lo fanno”, “Non puoi scegliere di testa tua, devi fare ciò che io ti dico se vuoi andare bene nella vita” ecc.
Ovviamente ciò avviene attraverso atteggiamenti, sguardi, sgridate, comportamenti.
Facciamo un esempio: riprendiamo “Cresci in fretta”, come può arrivare al bambino questo messaggio? Se mamma e papà non mi badano molto mentre piango perché “è da bambini”, se mi propongono solo giochi adatti a bambini di età superiore e si deludono quando non li trovo interessanti o non riesco a portarli a termine, allora tale messaggio potrebbe attecchire nella mente del bambino. Potrebbe iniziare a compiacere sempre più i genitori per poter piacere loro e divenire un piccolo adulto.
Quando nasce una famiglia cosa succede?
Quando un bambino viene al mondo, si dice che nasce anche una mamma e nasce anche un papà. Prima di allora questo ruolo era solo immaginato ma non reale. Lo stesso vale per i nonni e gli zii. Come sceglierà quella donna di essere madre? Come sceglierà quell’uomo di essere padre? Le scelte che entrambi faranno, spesso in modo inconsapevole, deriveranno da ciò che a loro volta hanno sperimentato nelle loro famiglie. Tenderanno a ripetere ciò che hanno vissuto e, se consapevoli di aver ricevuto atteggiamenti spiacevoli, potrebbero scegliere di non attuarli col figlio.
Lo si ritrova nella frase “Io non farò mai quello che mia madre/mio padre ha fatto con me”.
Gli schemi ripetitivi familiari
Ciò che è chiaro è che, ci piaccia o no, siamo legati ai nostri familiari e antenati. La psicogenealogia afferma che l’inconscio familiare è la somma di tutte le esperienze e conoscenze accumulate dal clan della famiglia, una specie di album dei ricordi familiari.
Portiamo, dunque, dentro di noi, a nostra insaputa, dei programmi in funzione della nostra storia familiare.
Il primo tipo di programma genealogico è la proiezione compiuta dai genitori sul figlio, spesso prima ancora che venga concepito. Il progetto parentale mette in luce le intenzioni che hanno diretto, nella mente dei genitori, il nostro concepimento e la nostra nascita. In quale contesto sono nato? Perché sono stato concepito? Entrambi i miei genitori volevano un figlio? I miei genitori cosa volvano che diventassi?
La coppia infatti potrebbe desiderare un figlio affinchè porti avanti l’azienda di famiglia, per avere un erede, per avere una copia di se stesso e offrirgli le opportunità che non ha ricevuto, per dimostrare di essere una persona di valore ecc. In tutti i casi, i bambino questo lo respira, lo sente e lo incarna (o si ribella!).
Come slegarsi da ciò?
L’obiettivo è quello di potersi sentire liberi nelle proprie scelte abbandonando il desiderio dell’altro nei propri confronti (genitore, familiare) e cominciare a sviluppare se stessi partendo dai propri desideri, aspirazioni, bisogni e rinunciando alle missioni parentali. Solo attraverso la consapevolezza di sé è possibile affrontare una profonda crescita personale. Ciò è possibile sia attraverso la lettura e lo svolgimento di esercizi e percorsi di auto-aiuto (qui sotto ti propongo due letture molto interessanti a questo proposito) sia attraverso una psicoterapia. La differenza sta nel fatto che con la psicoterapia avrai a disposizione una persona formata che ti accompagnerà in questo viaggio, aiutandoti a gestire i blocchi ed empatizzando con le eventuali sofferenze che hai vissuto.
Qui sotto ti propongo due libri sulla psicogenealogia che ho avuto il piacere di leggere e che mi hanno piacevolmente colpito. Il primo è "Come liberarsi dalle ripetizioni familiari negative" di Joe-Ann Benoit" , una psicoterapeuta e divulgatrice ad approccio sistemico e psicoanalitico. Ha in particolare approfondito il tema della psicogenealogia avvalendosi di numerose ricerche. Il secondo libro è una sorta di eserciziario della stessa autrice in cui vengono spiegati ma non approfonditi eccessivamente alcuni temi: lutto non elaborato, le lealtà familiari inconsce, le ripetizioni felici e infelici della vostra famiglia, come voltare pagina ecc.
A chi fosse interessato, il primo libro è gratuito in questo periodo su Kindle Unlimited, perché non approfittare? 🙂
[…] Ho approfondito anche il tema della psicogenealogia attraverso il testo di Joe-Ann Benoit “Come liberarsi dalle ripetizioni familiari negative” a cui ti rimando all’articolo dedicato (clicca qui). […]