Ogni bambino fin dalla nascita possiede un suo peculiare temperamento: alcuni sono più introversi, altri più estroversi, alcuni più sensibili a rumori e luci altri meno. È questo che spesso rende due gemelli omozigoti diversi dal punto di vista psicologico.
In realtà, per la formazione di quella che sarà poi la personalità dell’individuo, a questa base temperamentale vanno aggiunti altri mattonicini dati dall’esperienza e dagli apprendimenti fatti in famiglia e a scuola. Nel presente articolo mi soffermerò proprio su questi mattoncini.
Diversi approcci psicologici hanno approfondito l’impatto che le prime relazioni hanno sulla crescita del bambino e, ad oggi, è indiscussa la potenza di certi messaggi e atteggiamenti degli adulti di riferimento. Per “adulti di riferimento” intendo tutti gli adulti che assumono una certa importanza nella crescita del bambino, a partire dai genitori, i nonni, gli insegnanti.
Tutti noi costruiamo un nostro stile di vita, il nostro modo di stare al mondo, di vivere, di sentire e manifestare le emozioni, do pensare e relazionarci. Vivendo a contatto con una certa cultura familiare il bambino adegua le proprie manifestazioni espressive e comportamentali per meglio sopravvivervi e, senza accorgersene, finisce per adottare e rinforzare nel tempo modelli di vita che gli consentiranno di integrarsi nel suo ambiente con una certa sicurezza di sé (Piccinino, 2006).
Da piccoli abbiamo bisogno di sapere come siamo fatti, quali sono i nostri pregi, quali le aspettative dei grandi su di noi e quali i modi migliori per ottenere i riconoscimenti. Abbiamo bisogno di avere uno schema per poter prevedere come andranno le cose e ricevere spiegazioni ai nostri dubbi: i genitori sono li per questo. Attraverso il loro atteggiamento, la coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno e mediante le loro frasi più ricorrenti, ci creiamo il nostro “schema”.
Secondo l’Analisi Transazionale questo “schema” può essere costituito da due tipologie di messaggi: le spinte e le ingiunzioni. Qui vedremo assieme quali sono le spinte, i messaggi ingiuntivi saranno argomento di un prossimo articolo.
I messaggi spinta
I messaggi SPINTA sono messaggi relativi a ciò che è bene fare o non fare per sentire di andare bene. “Cosa devo fare per ricevere un apprezzamento da mamma o papà?”, “Cosa non devo fare per non rischiare di infastidirli?”. Badate bene che i genitori (o gli adulti di riferimento) non sono sempre così espliciti nel dire queste cose ma il bambino, dato il suo estremo bisogno di coerenza e prevedibilità, trae spesso da sé le conclusioni.
I messaggi spinta
Sono i messaggi che la persona si sente spinta a seguire per poter mantenere una buona stima di sé, per sentire di andare bene. A volte questi messaggi possono diventare pervasivi e rigidi tanto che la persona, anche da adulta, sentirà in fondo che “se non faccio questo non vado bene”. Vediamo brevemente quali sono
Ho dedicato una spiegazione per ciascuno che potrete trovare facendo clic sopra alla relativa spinta, ma per darvi un’idea generale possono essere così sintetizzate:
Sii perfetto
“Mi sento Ok solo se mi sforzo di fare tutto alla perfezione”. Gli errori non sono tollerati e spesso alle spalle vi è una storia in cui gli adulti inviavano messaggi critici ad ogni lieve mancanza o svista del figlio/alunno. Sono persone che hanno difficoltà a rilassarsi, a vedersi come esseri umani fallibili e a provare piacere. Sono puntigliosi, precisi, critici con sé e con gli altri.
Approfondisci la spinta Sii Perfetto
Sii forte
“Mi sento Ok solo se non mostro le mie emozioni e mi mostro invulnerabile”. Questa spinta porta la persona a ritenere che emozionarsi significhi essere deboli, fragili e ciò non è permesso. È una persona che non dimostra mai di avere bisogno di qualcosa. Spesso autosufficienti, sembra sappiano cavarsela in ogni circostanza. La chiusura del mondo emotivo qui è sinonimo di sicurezza e indipendenza, ma a quale prezzo?
Approfondisci la spinta Sii Forte
Sbrigati
Mi sento Ok solo se mi mostro sempre attivo e non mi prendo del tempo”. Questa spinta è dettata dal fatto che durante l’infanzia i genitori (o gli adulti che si prendevano cura del bambino) non avevano molto tempo da dedicare al piccolo per i motivi più disparati (eccessivo lavoro, stress, difficoltà di gestione di un bambino ecc) perciò il bambino impara che non si ha del tempo per lui e che deve perciò sbrigarsi… a crescere!
Nell’età adulta tendono a parlare molto velocemente, passare da un lavoro all’altro, a sapere un po’ di tutto per non essere colto in flagrante se fallisce. Il vero obiettivo è non fermarsi mai poiché altrimenti si entra in contatto se va bene con emozioni e pensieri che farebbero soffrire, se va male con il vuoto.
Approfondisci la spinta Sbrigati
Compiaci
“Mi sento Ok solo se non mostro ciò che penso e sento e mi adeguo agli altri”. Sono persone che mal sopportano i conflitti poiché vengono visti solamente come distruttivi. Le relazioni vengono vissute come qualcosa di estremamente fragile e l’altro può attaccarti o abbandonarti da un momento all’altro, perciò è meglio non far emergere la propria personalità e adeguarsi a quella altrui. Essere autonomi, pensare con la propria testa, mostrarsi in disaccordo è molto pericoloso per le persone compiacenti proprio per il rischio di un distacco che non saprebbero gestire.
Approfondisci la spinta Compiaci
Sforzati
“Mi sento Ok solo se mi sforzo al massimo per fare le cose”. Il messaggio di fondo è che la vita è dura ed emergere è un’impresa enorme, richiede impegno, impegno e ancora impegno. Bisogna darci dentro sempre, senza stancarsi pena il fallimento. Spesso i genitori hanno faticato molto per raggiungere lo status attuale o per vivere dignitosamente e percepiscono ancora il pericolo di un tracollo. Non ci si può accontentare di una media motivazione o di un medio impegno. Chi ha questa spinta potrebbe non conoscere le proprie inclinazioni, non ha avuto la possibilità di capire cosa lo appassiona veramente né che ci può essere gioia in ciò che si fa, lavoro compreso.
Approfondisci la spinta Sforzati
Queste spinte spesso ci fanno sentire intrappolati ed emergono in tutta la loro forza nei momenti di crollo, in cui non abbiamo più le energie sufficienti per compiacere, essere forti, sforzarci, sbrigarci ed essere perfetti. Ogni messaggio porta con sé un obiettivo di cambiamento dato da un permesso specifico che la persona ha bisogno di darsi per uscire dalla “spinta”. All’interno delle singole spinte ho descritto quali possono essere in linea generale questi permessi. Chiaro è che più i messaggi sono rigidi, più la persona potrebbe incontrare difficoltà a darsi questi nuovi permessi e, in tali casi, è consigliabile l’aiuto di un terapeuta.
Bibliografia di riferimento
“L’analisi transazionale” Stewart, Joines
[…] descritto nell'articolo sui messaggi che abbiamo ricevuto nella nostra infanzia, le SPINTE sono messaggi particolarmente forti dati in […]
[…] descritto nell’articolo sui messaggi che abbiamo ricevuto nella nostra infanzia, le SPINTE sono messaggi particolarmente forti dati in […]
[…] descritto nell'articolo sui messaggi che abbiamo ricevuto nella nostra infanzia, le SPINTE sono messaggi particolarmente forti dati in […]
[…] Quando in una famiglia nasce un bimbo nascono assieme a lui/lei nuovi ruoli, nuove dinamiche, nuovi scenari. A quel bambino vengono inviati messaggi genitoriali e familiari su come è bene essere e non essere, su ciò che si desidera dal suo futuro, su quali sono le aspettative nei suoi confronti. Anche se tutto ciò non avviene spesso in modo esplicito (con parole o frasi), nel complesso attraverso il modo di porsi dei genitori e dei familiari il messaggio al bambino arriva, forte e chiaro. Tali messaggi vengono chiamati anche “ingiunzioni” e “spinte”. […]