Perché il mio bambino non dorme?

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Arrivi a casa dall’ospedale col tuo bimbo che finora è sembrato tranquillo e dormiglione ma ti accorgi subito che non dorme come ti aspettavi: si sveglia molto spesso, a volte sembra agitato e altre volte piange dalla stanchezza ma non si addormenta da solo. Come mai?

Prima di pensare di essere un neogenitore sfortunato perché “tutti gli altri neonati dormono tranne il mio” leggi i prossimi paragrafi e spero di poterti così dare conforto e informazioni 😊

Perché il neonato non dorme tutta la notte?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo dare un’occhiata alla fisiologia del sonno del bambino, la quale è molto diversa da quella di un adulto.

Un ciclo di sonno di una persona adulta ha una durata di circa 90 minuti al termine del quale c’è un risveglio. A volte non ce ne accorgiamo e riprendiamo subito a dormire altre volte ci alziamo a bere un bicchiere d’acqua e poi ritorniamo a letto. Il ciclo di sonno di un bambino piccolo è di circa 45 minuti e cresce con l’età. Inoltre, al risveglio, il neonato non sa riprendere il sonno in autonomia ma va aiutato anche con la semplice presenza del genitore.

La notte può essere fonte di paura per un bambino molto piccolo e la separazione dalla figura di accudimento potrebbe non farlo sentire al sicuro. Questo è il motivo per cui si consiglia, almeno ai primi tempi, il co-sleeping, ovvero dormire nella stessa stanza o nello stesso letto con il neonato. Ciò ovviamente è una decisione che va presa assieme al compagno e dev’essere una soluzione che permetta a tutti di dormire nel migliore dei modi.

Un altro motivo per cui i neonati non possono dormire a lungo è dato dalla dimensione del loro stomaco: essendo molto piccolo necessitano di mangiare piccole quantità di latte molto spesso. Il suo sistema nervoso è programmato per attivarsi ogniqualvolta percepisce lo stimolo della fame o qualsiasi altro stimolo a cui non può rispondere da solo ma necessita dell’aiuto esterno.

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E’ corretto lasciarlo piangere la notte in modo che impari a dormire da solo?

Non voglio fare troppi giri di parole per rispondere a questa domanda. La risposta è NO. Diffida dai metodi che ti impongono di lasciar piangere tuo figlio e ascolta ciò che ti dice il tuo cuore e il tuo istinto.

Oggi le neuroscienze ci dicono che i primi 3 anni di vita del bambino sono i più importanti per la formazione dei principali schemi cognitivi, emotivi ed affettivi. Ciò significa che a partire dalla nascita il tuo bambino impara come funziona il mondo, come funzionano le relazioni e chi è lui a partire dal modo in cui gli stanno accanto le persone che per lui sono le più importanti.

- Rispondono ai miei bisogni?

- Sono sensibili alle mie richieste di contatto e vicinanza?

- Mi stanno accanto solo di giorno o ci sono per me anche la notte?

 

So già qual è la domanda che ti stai facendo…

“E se così si vizia?”

Questo è uno dei miti che purtroppo la nostra cultura porta ancora avanti e cioè che tenere troppo in braccio un neonato, coccolarlo e rispondere ai suoi bisogni significhi viziarlo e renderlo dipendente. Le ricerche in campo psico-pedagogico però dicono l’esatto contrario.

Solo chi ha ricevuto contatto e affetto prolungati nella prima infanzia potrà sviluppare una sana indipendenza da grande. In altre parole, per diventare indipendenti è necessario passare attraverso una fase di dipendenza nei primi anni di vita!

Perciò coccole, contatto e sensibilità ai bisogni del bambino sono i mezzi attraverso cui stai crescendo tuo figlio nel modo più sereno possibile.

Se desideri avere informazioni e rimanere in contatto con me per conoscere le mie iniziative rivolte alle donne in gravidanza e ai neogenitori seguimi su FB alla pagina "Eleonora - Una psicologa per le mamme".

Se desideri invece contattarmi per una consulenza sul sonno del tuo bambino scrivi a elerinaldi.psi@gmail.com

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