“Non sopporto il Natale!” – Vediamo perché in molti provano questo

natale

Per molte persone l’arrivo delle feste è sinonimo di felicità, un periodo in cui ritrovarsi con amici e familiari per passare delle ore piacevoli, scambiandosi dei doni e gustando piatti della tradizione. È un periodo di attesa, a volte molto frenetico e stressante tanto che Holmes e Rahe hanno stilato una lista degli eventi più stressanti per un essere umano e le festività vi rientrano, in particolare il Natale.

Tristezza e solitudine

Il periodo che racchiude Natale, Capodanno ed Epifania è un periodo in cui si oppongono stress e frenesia (soprattutto commerciale) a giornate di totale stop.

E quando ci si ferma, non essendo abituati a farlo dato il ritmo veloce della vita quotidiana, facilmente emergono domande del tipo: “Cosa ho raggiunto questo anno? Sono soddisfatto della mia vita?” e se le risposte sono negative è molto probabile che l’umore ne risenta.

Ecco perché molte persone non amano le festività natalizie, perché esse “obbligano” a fermarsi, facendo emergere ciò che evitiamo di sentire durante il resto dell’anno: le emozioni.

Le emozioni possono essere però ottimi indicatori, dandoci informazioni importanti su come stiamo e su come possiamo prenderci cura di noi stessi.

Un esempio su tutti: durante le vacanze a molte persone capita di provare TRISTEZZA. Analizziamo insieme quali sono le basi di questa emozione: la tristezza si manifesta di fronte ad un evento/uno stimolo che ci richiama una PERDITA. Spesso questa parola è sinonimo di lutto ma non sempre è così. Può manifestarsi anche di fronte a:

– Perdita del lavoro (a Natale, volendo acquistare dei regali per le persone amate, se ho perso il lavoro mi sentirò frustrato e triste);

– Perdita di un ideale/di un sogno (se durante gli ultimi anni mi sono prodigato per diventare ciò che desideravo ma non ci riesco ancora, mi sentirò triste);

– Perdita di un partner (essere single durante le festività richiama un forte senso di solitudine che porta a provare tristezza);

– Lutto (infine, ma non per importanza, il Natale essendo un momento di ritrovo tra i propri cari, riattiva il dolore derivante dalla perdita di una persona, causando tristezza e malinconia. A maggior ragione se la persona cara è mancata da poco tempo).

Queste sono alcune motivazioni che possono essere alla base del senso di spiacevolezza e solitudine che le persone sentono durante le festività.

Come puoi trasformare queste emozioni in qualcosa di buono?

Questo momento “no”, se ben energizzato, potrebbe portare ad una svolta e perché no, magari ad un cambiamento. Potrebbe essere il momento migliore, essendo anche l’inizio di un nuovo anno, per decidere quali saranno i prossimi obiettivi da raggiungere, ricordando che un obiettivo per essere definito tale deve essere posto in termini concreti e raggiungibili.

Evita propositi del tipo “dimagrire”, “diventare una persona migliore”, “essere più felice” e poniti obiettivi come “dimagrire 10 kili in 4 mesi”, “imparare a dire di no e ad esprimere i miei bisogni a mio marito e ai miei familiari”, “prendermi un’ora di tempo durante la settimana per coltivare ciò che mi piace”.

Questo è ciò che si intende con “concreti e raggiungibili”. Se hai la sensazione di non farcela da solo o di avere bisogno di un aiuto per imparare a raggiungere i tuoi obiettivi è possibile intraprendere un percorso psicologico mirato, non necessariamente a lungo termine.

Non molti sanno, infatti, che la Psicologia serve anche a “migliorare aspetti della propria vita”, non solo a “curare”.

L’Analisi Transazionale è, tra gli altri, l’approccio che maggiormente predilige un lavoro psicologico alla pari tra terapeuta e paziente/cliente e che punta alla definizione e al raggiungimento di obiettivi come quelli su citati.

Un ulteriore modo potrebbe essere quello di non ascoltare le emozioni solo durante le festività, quando emergono con più forza, ma dar loro ascolto anche durante l’anno dedicandoci alle attività che ci rilassano e stando con le persone che ci permettono di esprimerci il più possibile.

Spesso vengono organizzati incontri e webinar su temi di crescita personale come questi o esistono svariati libri che ti possono dare qualche spunto (ne trovi alcuni recensiti qui)

Anche questo infatti è un modo per fermarsi e prendersi un momento all’interno della giornata o settimana per approfondire la conoscenza di sé, con buone ricadute sull’umore, sulla soddisfazione personale e sulle relazioni.

 

In questo post ho voluto parlarti delle ricadute più negative sull’umore delle festività ma ti auguro davvero di passare qualche giornata in contatto con ciò che ti fa stare bene. 😊

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