E’ sufficiente cliccare su Google la parola “Depressione” che subito il motore di ricerca trova migliaia di siti, di argomenti, forum e notizie più o meno gravi che riguardano questa psicopatologia. Sì, perché di patologia si tratta.
Da tempo volevo scrivere un articolo informativo sulla depressione e la notizia del suicidio di Robin Williams, uno dei miei attori preferiti e penso di molti altri milioni di persone, mi ha motivato a farlo.
Nonostante sia una parola ormai di uso comune
“Era depresso”,
“non dire queste cose che mi deprimi”,
“questo film è deprimente” ecc)
pochi sanno che è una vera e propria patologia e che a poco serve aiutare un depresso con consigli quali “Dai, tirati su, non fare così, vedrai che le cose andranno meglio”. E’ fondamentale, e a volte difficile, stare accanto ad un depresso ma è importante intervenire subito con un sostegno psicologico, una psicoterapia e, in casi in cui si renda necessario, un supporto farmacologico, a seconda del livello di gravità.
Questo articolo è perciò informativo, perché ritengo davvero importante saper riconoscere in sé e in chi ci sta a cuore i primi segnali della depressione.
Sintomi e segnali della Depressione
Riprendendo il manuale psichiatrico DSM-IV-Tr, l’episodio depressivo è caratterizzato dalla presenza per almeno 2 settimane di 5 o più sintomi tra:
– Umore depresso (tristezza molto intensa)
– Marcata diminuzione di interesse e piacere per tutte, o quasi tutte, le attività che prima davano piacere
– Significativa perdita/aumento di peso
– Marcata diminuzione/aumento dell’appetito
– Insonnia o intenso bisogno di dormire per gran parte del giorno
– Mancanza di energia quasi ogni giorno
– Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno
– Eccessivi sentimenti di colpa e autosvalutazione (“non valgo niente, nessuno mi amerà mai, resterò solo per sempre, tutto mi andrà male” ecc)
– Difficoltà a concentrarsi, pensare e memorizzare le informazioni
– Pensieri ricorrenti di morte
Questi sintomi, ovviamente, devono causare un significativo disagio alla persona sia a livello personale, relazionale e lavorativo per poter porre diagnosi di depressione.
Da notare che questi sintomi si ritrovano anche dopo un lutto ma, in tal caso, non si fa diagnosi di depressione. Se tali sintomi però, anche dopo il lutto, perdurano per molto tempo e la persona fatica a ritornare alla vita normale, allora è bene fare attenzione.
La depressione è una patologia, pertanto la persona non è depressa di proposito. Immaginate di osservare la vostra vita, voi stessi e ciò che vi circonda indossando occhiali neri: non potrete far altro che vedere tutto filtrato dalla lente nera. Per le persone depresse accade un po’ questo. Non sanno come togliere gli occhiali e ritornare a vedere il mondo a colori.
Ovviamente vi sono delle personalità che sono maggiormente predisposte alla depressione, come ad esempio chi nutre una bassa autostima nei suoi confronti, persone con difficoltà relazionali o con fobia sociale, persone che hanno subito lutti importanti nella loro vita (anche da bambini/adolescenti) e hanno trovato difficoltà ad elaborarli, oppure soggetti ipercritici verso sé stessi e alla costante ricerca del perfezionismo.
Con questo articolo spero di aver riassunto in modo semplice cosa sia e come si manifesti la depressione. Vi invito a fare domande, informarvi, chiedere consulti a uno specialista (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra) se ritenete di sentirvi depressi. Non è mai troppo tardi per chiedere aiuto e, soprattutto, non c’è nulla di sbagliato nel farlo se questo può ridarvi la serenità che meritate!
A cura della dott.ssa Eleonora Rinaldi Psicologa