Quando le parole (o il silenzio) fanno più male di un pugno

violenza

Ispirata da un’infografica che ho visto su Facebook ho deciso di dire un paio di cose sulla violenza psicologica. Spesso si parla di violenza domestica, femminicidio o abusi fisici e sessuali: tutti aspetti gravi su cui è sempre importante fare sensibilizzazione affinchè non avvengano mai più.

L’aggressività non viene manifestata però solo in forma fisica. Le parole, soprattutto certe parole dette da certe persone per noi importanti, possono ferire in modo profondo tanto da essere riportate dalle persone come traumatiche.

Non è raro sentire racconti che iniziano con “Non dimenticherò mai quella volta in cui lui mi ha detto…lei mi ha detto…”a simboleggiare il fatto che le parole possono essere impresse nella nostra memoria esattamente come uno schiaffo.

Vediamo ora quali sono le forme in cui si può parlare di violenza psicologica (per comodità di descrizione chiamerò X la persona che mette in atto queste azioni):

1. Spaventare

Mostrarsi duro e aggressivo può portare l’altro a spaventarsi e a sentirsi perennemente in allerta quando ha a che fare con X. Se sei cresciuto in una famiglia in cui era proprio uno dei genitori la persona che ti metteva più paura può accadere oggi che tu ti senta spesso sotto stress, insicuro e spaventato da certi tipi di persone che riportano all’immagine del tuo genitore.

2. Colpevolizzare

X può essere una persona che attraverso strategie consce e inconsce porta chi è più vicino a sentirsi in colpa per i più disparati aspetti. Solitamente accade in famiglie in cui uno dei genitori non vede di buon occhio l’autonomia del figlio e desidera stia sotto il suo controllo: pertanto ogniqualvolta il figlio mostrerà segnali di autonomia, il genitore lo porterà a sentirsi in colpa nei suoi confronti con attacchi più o meno espliciti.

3. Chiudersi

Può non sembrare una forma di violenza ma chiudersi alla comunicazione e rifiutare di ascoltare o parlare, soprattutto in famiglia, può portare alla lunga a fenomeni di stress intenso. Non sto parlando di adolescenti che si chiudono ai genitori non raccontando più di tanto ciò che gli passa per la mente, o non mi riferisco ai momenti di litigio tra due partner. Mi riferisco invece a coppie o persone con un legame lavorativo o affettivo che escludono per svariato tempo una persona dalle conversazioni senza apparente motivo.

Questo fenomeno lo si ritrova, ad esempio, nel bullismo femminile adolescenziale, laddove una ragazza (la vittima) viene volontariamente esclusa da tutto portandola all’isolamento.

4. Minacciare

Mi riferisco qui alle minacce fisiche o di morte dirette alla persona (“se solo ti fai rivedere ti ammazzo”), ai suoi familiari (“Farò del male a te e a tuo figlio”) o ai suoi animali (“se rivedo qui il tuo gatto vedrai cosa gli faccio”). Viene considerata una forma di manipolazione e violenza psicologica anche la minaccia di suicidio poiché porta l’altro ad uno stato di perenne controllo della situazione e di sé per il timore di sentirsi poi in colpa.

5. Vendicarsi

Tutti noi abbiamo subito almeno un torto nella vita ma alcuni faticano ad andare avanti se prima non si vendicano, danneggiando fisicamente gli oggetti della persona interessata. Ci sono perciò fenomeni in cui si riga la macchina, si rompe il cellulare ecc. La vendetta non è mai una soluzione, a nessun problema. La rabbia può essere legittima (dipende poi dal caso) ma ci sono forme più evolute e sane per poterla manifestare.

6. Limitare e Controllare

X può essere una persona che porta gli altri a doversi sentire sempre sotto giudizio suo, in cui ciò che fanno non va mai bene. Non possono pensare con la propria testa, agire secondo la propria volontà e nemmeno provare le emozioni che provano. Tutto ciò porta a limitare la libertà e la volontà dell’altro e se ciò accade durante l’infanzia può causare uno stato prolungato di sofferenza e di isolamento sociale.

7, Mortificare

Umiliare, squalificare, deridere e fare costantemente battute sarcastiche sempre alla stessa persona è a tutti gli effetti un atto di bullismo in cui la vittima sente di non avere alcun valore e di non poter reagire. Se le umiliazioni vengono fatte davanti ad altre persone chiaramente l’effetto viene amplificato. Nessuno ha il diritto di etichettare con parole pesanti un’altra persona poiché tutti quanti siamo degni di valore e questo è un dato imprescindibile.

La persona oggetto di attacchi nel tempo mostrerà grosse difficoltà di autostima e farà fatica a vedersi come persona degna di essere amata e ricca di risorse. Se ti senti in questo modo, non ti abbattere ma prendi in mano la tua vita, cerca uno psicoterapeuta di cui ti possa fidare e lavora per cambiare questo aspetto. Perché è possibile!

8. Perseguitare

È la forma estrema di controllo, dove X insegue fisicamente l’altro, controlla il suo cellulare, lo pedina e segue tutte le sue mosse. Negli ultimi anni questa forma di violenza viene perseguita dalla legge col nome di Stalking. (Per saperne di più)

Se senti di aver subito o anche di aver attuato uno o più di questi comportamenti, credo possa essere importante per te e per chi ti sta attorno elaborare ciò che è capitato in modo da dare un significato all’evento e alleggerire il peso del dolore. A maggior ragione se senti di essere un agente attivo in questi comportamenti e di non capire perché li metti in atto sulle persone, fermati un attimo e rifletti sull’importanza di poter iniziare un lavoro di esplorazione e di cambiamento con l’aiuto di uno psicoterapeuta.

Se desideri iniziare un lavoro personale e vuoi sapere di più su come lavora uno psicoterapeuta clicca qui-> Chi sono

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