Adolescenti timidi e chiusi in sè

In adolescenza comincia a solidificarsi la personalità dell’individuo e, per questo, è un momento di grandi scompensi, fragilità, desideri e sogni. ragazzo chiusoLa timidezza nell’adolescenza è molto frequente ed è possibile notare passaggi anche repentini dall’essere esuberanti con gli amici all’essere taciturni con adulti sconosciuti. Tutto ciò è normale!

In questa età la timidezza è una sorta di insicurezza diffusa, simile alla paura di essere scoperti in ciò che non si sa ancora fare, di essere “pizzicati” in qualche propria debolezza o limite. Le critiche e i giudizi vengono presi molto sul serio e mettono in discussione il sistema di credenze che il ragazzo ha su di sé. Cristallizza alcune idee che aveva già da bambino (“sono bravo a calcio e in matematica”, “non sono bravo a scuola”) e ne cambia altre come conseguenza di esperienze forti sia positive che negative (“so di poter piacere agli altri”, “le persone mi feriscono, meglio stare da soli”).

Nella maggioranza dei casi la timidezza adolescenziale è una fase di passaggio: si può essere stati bambini e ragazzi timidi per poi essere adulti a proprio agio con gli altri. Tuttavia questa sensazione può far soffrire nell’adolescenza, quando la vita all’esterno della famiglia diviene necessaria per lasciare alle spalle l’infanzia con serenità. Il ragazzo/a si appoggia molto sugli amici, divenendo importante condividere con loro il proprio mondo e le proprie difficoltà. Così facendo cerca di staccarsi pian piano dai genitori per diventare un giovane autonomo.

Ci sono dei ragazzi, però, che per eccesso di timidezza cercano rifugio nei social network (Facebook, Twitter, Google+ per citarne alcuni) creandosi l’illusione di avere degli amici e di poter comunicare con loro quando in realtà non è così. Infatti, una volta che si trovano faccia a faccia con gli altri si rendono conto di non riuscire ad esprimersi e cominciano a sentirsi diversi. Si rinforza così il comportamento evitante tipico della fobia sociale.

Un esempio di timidezza e ritiro da parte di un ragazzino di 11 anni viene affrontato dalla tata più famosa d’Italia in una delle puntate di SOS tata. Morgan è abituato a socializzare e comunicare attraverso Facebook e quando la madre, su consiglio di tata Lucia, invita a casa loro alcuni amici del figlio, quest’ultimo ha una reazione emotiva forte.

Filmato sos tata Morgan.mp4

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Ogni genitore dovrebbe occuparsi della timidezza del figlio, parlargliene serenamente sottolineando che è una fase e non uno stato immutabile. Se, però, osservando i comportamenti del figlio ci si rende conto che la timidezza sta divenendo eccessiva e che interviene anche con i compagni è bene chiedere l’aiuto di un professionista per evitare che diventi tratto patologico e paralizzi la vita sociale del ragazzo. Si tratta per lo più di uno stato temporaneo di difficoltà che potrebbe avere bisogno di un piccolo aiuto.

Se come genitore ti sei accorto che tuo figlio o tua figlia può aver bisogno di un sostegno in tal senso ti invito a visitare il servizio S.O.S. Crescita!

 

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All’interno del servizio S.O.S. Crescita vi è una nuova proposta per adolescenti dai 12 ai 15 anni: S.O.S. Crescita il GRUPPO! Per avere ulteriori informazioni in merito clicca sulla scritta arancione.

 

Articolo della dott.ssa Eleonora Rinaldi – Psicologa

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