Adolescenti E rischio/ Adolescenti A rischio

Qual è il rischio che davvero serve ad un adolescente? E perché in adolescenza è necessario “correre dei rischi”, vivere situazioni che espongano alla possibilità di fallire, ma allo stesso tempo permettano a un ragazzo e ad una ragazza di scoprire se stessi mettendo in gioco competenze nuove che li faranno diventare adulti? E come un genitore o un docente può sostenere il percorso di crescita di un adolescente, consentendogli di esplorare territori di rischio in una prospettiva funzionale? Cercheremo brevemente di dare una prima risposta a questi importanti interrogativi.

Si corre un rischio ogni volta che ci si mette in gioco, che ci si confronta con un’azione per la quale esiste sia una probabilità di fallimento sia un’opportunità di successo. L’adolescente per antonomasia è costretto a rischiare molto per capire chi è e chi vorrà essere, per avere una precisa comprensione dei suoi limiti e dei suoi punti di forza, per modellare e restituire al gruppo di amici (la nuova “famiglia sociale”) un’immagine che non corrisponde più a quella che era stata confezionata con cura all’interno della famiglia.

Tra i 14 e i 18 anni vi sono nuovi scenari, nuove relazioni di amicizia e sentimentali, e con essi nuove competenze, nuove capacità, una nuova autonomia. Attraverso tutto questo l’adolescente solidifica la sua identità: questo è il principale compito evolutivo di un ragazzo e di una ragazza.

discoC’è una cosa da dire però sul mondo esterno odierno, offre pochissime occasioni di aggregazione realmente educative: la legge del mercato impone l’adesione ad un ideale di vita “usa e getta”, in cui il piacere va perseguito ad ogni costo, il concetto di divertimento è declinato sempre più in senso consumistico e mai relazionale. Quali conseguenze porta questo tipo di cultura? Porta al bisogno di soddisfare immediatamente i propri bisogni e desideri utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dal mercato: droghe, pornografia e uso consumistico del corpo, gioco d’azzardo, acquisti compulsivi in tecnologia, videogiochi, abbigliamento costoso e uso massiccio di internet e Social Network. Perché l’importante è stare bene ORA…una pubblicità recente diceva Life is now.

E le emozioni? E lo stare bene nelle relazioni? Che fine fanno? Questo è il vero problema ma anche l’obiettivo da raggiungere per il benessere reale dei ragazzi.

Come adulti è importante aiutarli a capire il tipo di rischio al quale esporsi e che, pur lasciando aperta la possibilità del fallimento, consenta loro di non “sballarsi” in un’eccitazione che si accende e spegne come una lampadina.

Vediamo ora quali possono essere le attività con una media dose di rischio per i ragazzi e che possano avere una valenza educativa:

  • Dedicarsi ad una nuova attività sportiva, magari abbracciandola a livello agonistico;
  • Dedicarsi all’attivismo politico (anche il semplice fare il rappresentate d’istituto a scuola);
  • Aderire ad una associazione ambientalista o di volontariato;vanessa-hidgens-131273
  • Fondare una band rock o di un altro genere musicale.

Questi sono solo alcuni esempi in cui i ragazzi possono dedicarsi ad attività nuove, stimolanti, con persone della loro età e adulti di riferimento da cui possono trarre clown-terapiaispirazione. Tutte queste attività sottintendono una piccola dose di rischio poiché il ragazzo e la ragazza hanno bisogno di mettersi in gioco, “metterci la faccia” e tentare di raggiungere degli obiettivi con il rischio, appunto, di sbagliare o di farcela. Ma tutto ciò è molto più sano ed educativo soprattutto perché inserito in contesti relazionali sani e di contenimento, in cui non c’è lo “sballo”.

Spero con questo articolo di aver chiarito almeno in parte il bisogno degli adolescenti di mettersi in situazioni di rischio e di come questa parola, “il rischio”, non debba sempre avere una connotazione negativa ma che, se trasformata, può divenire un’ottima occasione di crescita.

Dott.ssa Eleonora Rinaldi – psicologa

Bibliografia: Pellai A. “E ora basta!” (2010) Feltrinelli ed. 

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