Quando i pensieri non ti lasciano vivere serenamente

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Capita a tutti prima o poi nella vita: sei steso sul tuo letto, pronto per immergerti in un sonno ristoratore ed eccoli li, pronti in agguato. Chi sono? I pensieri! Pensieri su qualcosa che è successo, pensieri sul futuro, sul passato, sui figli, sul partner, sul lavoro ecc.

Chi può dirsi immune da questo? Non posso vedere la tua espressione in questo momento ma credo che sappia di cosa parlo.

Inoltre capita spesso di essere catturati dai pensieri anche di giorno, soprattutto quando siamo impegnati in attività di routine come lavare i piatti o guidare.

Perché ci capita questo?

Come ho già descritto nell’articolo Pensieri ossessivi e pensieri negativi: esistono? (che ti invito ad andare a leggere), la nostra mente può essere definita come una fabbrica di pensieri e, a dirla tutta, funziona proprio bene! Siamo costantemente pervasi da pensieri ma la maggior parte di essi se ne va esattamente così come è arrivata: “Questo lo faccio dopo perché ora devo fare quest’altro”, “Devo ricordarmi le chiavi di casa prima di uscire”, “Uffa, oggi non ho proprio voglia di lasciare il letto!”. Tutti questi sono pensieri che lasciamo andare e non ci rendiamo nemmeno conto della loro esistenza.

Ci sono altri pensieri, invece, che pur avendo la stessa natura di questi appena descritti, ci procurano un certo malessere, ansia, rabbia o altre emozioni forti. Perché?

La mente è programmata per cercare e risolvere problemi

Fin dai tempi antichi, quando ci siamo evoluti in quanto homo sapiens, il nostro cervello aveva uno scopo ben preciso: cercare, trovare e risolvere al più presto problemi che potessero minare la sopravvivenza propria e della propria prole.

L’essere umano doveva fare attenzione alle minacce fisiche, agli animali feroci, a trovare riparo dal freddo, a procacciare il cibo. Un’ulteriore scopo importante era trovare il modo di non rimanere mai soli, perché più esposti alle avversità.

Ecco perché siamo ancora oggi propensi a trovare problemi nella nostra vita quotidiana anche se le avversità sono cambiate. Ad esempio, oggi una delle cose che preoccupa di più è il giudizio altrui, poiché non riuscire ad essere parte di un gruppo significa non essere accettati, con il rischio di essere esclusi e rimanere quindi soli.

Come posso gestire quindi i pensieri?

Sto per dirti una cosa che forse ti risulta contro-intuitiva: lasciali andare e venire come fossero auto che tu osservi fuori da casa tua.

Non abbiamo alcun controllo sulle nostre emozioni né tanto meno sui nostri pensieri proprio perché è nella natura del nostro cervello produrli in gran quantità. Puoi però imparare a lasciarli andare poiché ciò che causa ansia e malessere non è tanto il pensiero in sé, quanto il tuo aggrapparti ad esso. Lo afferri, ci lotti, lo maledici e ci rimugini su. Tutto ciò non è assolutamente utile al tuo benessere né alla tua vita.

Puoi provare un esercizio molto utile che deriva dall’approccio terapeutico dell’ACT, uno degli approcci con alta validità scientifica. Ascolta l’audio che ti propongo qui sotto tutte le volte che ne senti il bisogno.

Se soffri di rimuginazioni e ansia da svariato tempo ti suggerisco di contattare uno psicoterapeuta che possa aiutarti a gestire questi aspetti in modo specifico. Se desideri contattare me clicca qui CHI SONO.

Meditazione guidata “Foglie sul ruscello” da FARE ACT (R.Harris)

4 risposte a “Quando i pensieri non ti lasciano vivere serenamente”

  1. […] Se desideri iniziare un esercizio legato a lasciare andare i pensieri clicca qui […]

  2. stefania silva dice: Rispondi

    grazie, e’ bellissimo, da esercitare spesso.

  3. Salve: Mi Chiamo Davide ho 50 Anni, Mi Anno Dionisticato Depressione Maggiore, Non Mi Sento più Felice Provo solo irribilità o Rabbia Molta Ansia, Faccio Molta Fatica a Fare quello che facevo prima non provo più Gioia, la Paura Del Vivere o Morire, Maliconia ecc Come Ritrovare la Senerità che Avevo Prima, a Volte con Tutte Queste Cose Vorrei Solo Morire, Quando Dentro di Tè si è Spento Tutto… Grazie.

    1. psicologiaquotidiana dice: Rispondi

      Buongiorno Davide, mi spiace molto che provi tutto questo. La Depressione Maggiore è un disturbo dell’umore che merita necessariamente attenzione. Le evidenze ci dicono che la miglior cura è un approccio combinato di psicoterapia e farmacoterapia. La invito pertanto a cercare uno psicoterapeuta e/o uno psichiatra che le possano dare una mano in questo senso.

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